Per alcuni, lei era Cappuccetto Rosso.
Per altri, il Lupo.
Non le importava.
Appena sentiva qualcuno che partiva con il “C’era una volta”, lei dal sentiero svoltava sempre prima,
e che fosse Lupo o Bambina, non aveva importanza, lei dalla Nonna non arrivava mai.
La Vecchina era salva.
Il Cacciatore era inutile.
E tutti potevano proseguire la loro immobile esistenza, su quel Letto o in quel Bosco,
senza essere mangiati, né salvati, tantomeno salvando qualcuno.
Tutti Felici e Contenti.
lei, però,
già su un
sentiero diverso.
Stava esplorando un tratto nuovo quel pomeriggio. Era sulle tracce del Lupo.
Tutti preoccupati, a metterla in guardia, ma lei si sentiva più affine a quel Lupo che a tutta la gente piena di avvertimenti.
Per questo non aveva paura di spingersi Oltre.
Ancora un passo. Ancora uno.
Non c’era pericolo che poteva frenarla, perché lei era consapevole che
ogni volta che partiva era per non tornare.
In quel fondo di collina, l’acqua ristagnava al punto da avere le scarpe completamente immerse nel Fango.
Non le importava.
Il Fango appesantiva il passo, ma la rendeva più alta di quanto si sentisse con le suole pulite. Infondo non era che Terra.
Ad un tratto, davanti a lei, un’Impronta perfettamente riconoscibile.
Un brivido le percorse la Lingua. Già, perché lei non aveva brividi a camminarle lungo la schiena.
I suoi brividi passavano tutti sempre e soltanto per la Bocca:
lei le Emozioni le assaporava,
come si assapora un cibo.
Quel formicolio tracciava il Confine che esiste tra l’eccitazione e la paura,
quella linea di demarcazione in cui due Emozioni
si sovrappongono, rafforzandosi.
Rimase in una silenziosa contemplazione. L’orecchio teso ad ascoltare i fruscii del Vento.
Quando decise che era ora di rientrare, iniziava ad imbrunire.
E alla fine, lei, che partiva ogni volta per non tornare,
tornava sempre.
Come era tornato tutto il resto.
Le Emozioni in bolla.
Gli Equilibri a livello.
L’Energia con tacche piene.
Ripulita la tela.
Rimaneva solo l’Orma del Lupo.
Una volta varcata la soglia di casa, spazzolava Jolly, metteva le scarpe piene di Terra sul terrazzo, si faceva una doccia, si vestiva e indossava gli stivali con la suola pulita.
E la giornata ripartiva, quella però davvero
non ritornava più.
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