Froutta
Froutta

Diario di bordo_Cel2020

Questo diario e la strada di cui tiene traccia non sono soggetti ad usura. 

Entrambi possono essere

percorsi e ripercorsi ogni volta che le condizioni lo richiedono

e nel modo che deciderai.


Ricordati che l'impronta più vicina

è sempre quella dell' "ultimo" passo.

#40


Data pubblicazione:  

26 Novembre 2020

#39


Data pubblicazione:  

25 Novembre 2020

#38


Data pubblicazione:  

24 Novembre 2020

#37

4.745 giorni PRIMA

Le chiesi se potevo andare con lei.

Mi rispose che non avevo ancora

le scarpe adatte.


Data pubblicazione:  

16 Novembre 2020

#36

RESPIRO #082567

Impiega più tempo a prepararsi

di quanto poi ne corra.


Le vecchie Pegasus #FFFFFF e #CC0000 oramai sono #C6A664 e una delle due punte ha una macchia #B22222, di quella volta che aveva corso talmente tanto che le dita di un piede sanguinavano e lei non se ne era nemmeno accorta.


La “felpa della corsa” - così la chiama - l’ha dipinta lei. Le solite cose che non si capisce cosa siano e il Codice Colore scritto in basso 

- almeno non se ne dimentica, dice.

Uno strano vizio quello di mettere

 le note in bella copia.

Ha inserito le cuffiette al posto della cordicella del cappuccio, sostiene che sia più pratico, come il cappellino porta bibite per le feste 

sue letterali parole.


Non porta niente con sé.

Anche le sue cuffie, in realtà, non sono mai collegate a qualcosa. Infila il gommino degli auricolari in profondità, quasi a forarsi il timpano,

e poi parte. 

Dice che in questo modo il suo Respiro è più forte di quello che dicono gli altri.


Meno di 10 minuti sulla spiaggia,

sempre da Sola e solo quando c’è Vento.

Le piace ascoltare il mare, dice.


Il Mare #008699.


Data pubblicazione:  

09 Novembre 2020

#35


Data pubblicazione:  

30 Ottobre 2020

#34

Premi l'immagine e...ascolta!


#33


Data pubblicazione:  

28 Ottobre 2020

#32

Stanzialità o Migrazione?


Data pubblicazione:  

21 Ottobre 2020

#31

il FEONE d'ARGENTO

Treno 8823, Carrozza 4, Posto 2D, Biglietto R5.


Continuo a non vedere le insegne

delle stazioni che passano.

Di certo so solo che

sto tornando a Casa.

Non riesco a staccare gli occhi

dai suoi ricci castani,

mentre i suoi non si staccano

dalle righe che scorrono.

Una questione di Tempo.

Il treno rallenta.

I nostri sorrisi si specchiano,

mentre si prepara per scendere.

Ha l’aria simpatica, ma oggi forse

non aveva voglia di parlare.

Infila il Libro nella tasca laterale

dello zaino e se ne va.

I suoi passi accompagnano il silenzio

del vagone, oramai vuoto.

Assottiglio gli occhi per

vedere dove mi trovo.

E' presto ancora.

Un sorriso dal Vetro.

Premi l'immagine e...ascolta!


Data pubblicazione:  

13 Ottobre 2020

#30

Che unità di misura ha

l' "ATTIMO"?


Data pubblicazione:  

09 Ottobre 2020

#29


Data pubblicazione:  

08 Ottobre 2020

#28

sTETTI con VOCE inMEMORE

Fece un respiro profondo, fino a quando i polmoni gonfi di ossigeno le rovesciarono la Testa all'indietro.

Gli occhi divennero più grandi, lo sguardo si fece lontano e si perse nel grigio etereo e sereno del malTempo.


L’orologio si fermò per pochi istanti.


Chiuse gli occhi e buttò fuori l’aria sgonfiando la pancia e poi le spalle. La Testa cadde in avanti e il corpo a poco a poco si accartocciò su sé stesso, fino ad accucciarsi a Terra.

E rimase lì a guardare il grigio pesante e ruvido del cemento.


Le braccia furono le prime a muoversi di nuovo. Le dita percorsero il muro della balconata come formiche e si aggrapparono al cornicione di marmo bianco. Facendo leva, inarcò la schiena come un gatto e si alzò.


Nuvole come pensieri, una distesa di case, un respiro profondo.


Ed urlò, lanciando quelle due sillabe più forte che poteva, nel posto più lontano in cui sarebbero potute arrivare. Quando il fiato si esaurì, del grido rimase un lamento, rauco e sottile, ma senza l’angustia che accompagna il dolore dei suoni simili.


Dal marciapiede, la venditrice di Fiori, che all'arrivo di ogni cliente era solita alzare gli occhi al cielo, non ebbe il Tempo di recitare la sua preghiera. Le parole si bloccarono, come fosse finito l’inchiostro, ad osservare la luna di viso protesa oltre la grondaia.


Ed io, che ero scesa soltanto per comprare tre Tulipani rubino, passai tre minuti di quella mattinata a fissare la donna, sporta oltre il bancone del suo carretto di Gelati, mentre contemplava in silenzio il Tetto del mio palazzo.


Data pubblicazione:  

05 Ottobre 2020

#27


Sofia.

Disegno solo

cose che non esistono.

 Esistono dal momento

in cui le disegni.

 Una cosa non esiste

solo perché io la disegno.

 Allora dimmi, Tu chi sei quando

Nessuno ti vede?

Intendi quando

non mi vedono gli Altri ?

 No, intendo quando

ti vede NESSUNO.


Data pubblicazione: 
10 Settembre 2020

#26


Data pubblicazione: 
09 Settembre 2020

#25

La NOTTE esiste ancora?

 

Ho sempre vissuto in campagna, nel naso l’odore della Terra bagnata e le mani variegate di peli e di piume. 

 

Alzare gli occhi al cielo e vedere le Stelle, abbassare lo sguardo e trovare le Lucciole, ascoltare il Silenzio delle strade. 

 

Ai miei occhi, molte delle cose di ogni giorno esistevano perché dovevano esistere, in modo ovvio, scontato

 

 

I bambini si pongono

 soltanto le domande che servono.

 

 Pian piano si cresce e

  le domande aumentano.

 

 

L’ odore della Terra è sempre nell'aria e quando riesco a sentirlo, affiorano ricordi di galline, di cani presi dalla strada e cresciuti come figli, di palle nascoste dalla siepe, di frutta mangiata sotto l’albero, di nidi di vespe scoperti per le punture. 

 


 

Il vicino di casa, col quale giocavo ogni pomeriggio, è cresciuto anche lui e non abita più lì. 

 

In campagna invecchiano i genitori dei bambini di un tempo, mentre quei bambini invecchiano altrove. 

 


 

La Notte esiste ancora.

 

Quando hai dubbi, non chiederti se esiste.

 

Chiediti come l'hai persa.

 

Come si perde la Notte?



Data pubblicazione: 
24 Luglio 2020

#24

357 giorni PRIMA

Le avevo posto la domanda in modo molto chiaro - almeno così mi sembrava.

Eppure lei non aveva risposto.

Aveva accennato un sorriso e se n'era andata soddisfatta sul suo Kaprone n. 5-III.

Faceva sempre così, non ne rimasi stupita.


Una risposta sarebbe arrivata, dovevo solo avere pazienza di aspettarla e poi di...ricomporla.

Riposto tutto nella Scatola .

Se vuoi una copia della lettera, 

prendi il Bottone.


Data pubblicazione: 
21 Luglio 2020

#23

Hai mai aperto 

una Porta con 

una Chiave di  cioccolato?


Data pubblicazione: 
20 Giugno 2020

#22

Murakami, dal suo scaffale, mi sorride 

Data pubblicazione: 
29 Maggio 2020

#21

LIBERI LIBRAI

Allungo il naso oltre l’ingresso e Francesco mi saluta subito, alzando la mano.


Entra pure! Stai cercando qualcosa?

Murakami .”

Vieni, ti faccio vedere il suo scaffale.


Passiamo oltre due isole di libri, imbocchiamo il terzo corridoio e ci fermiamo a metà.

Francesco allunga il braccio destro in avanti, ruotando il palmo della mano verso l’alto; il sinistro lo porta dietro la schiena, leggermente piegato, con un pugno morbido. China leggermente il capo e lo inclina di qualche grado verso destra, per bilanciare le linee del braccio teso.


Questo - pausa - è Murakami.

Pausa .

Ti lascio guardare con calma. Se ti serve una mano, chiamami.

E se ne va, lasciandomi sola con l’ altro , che intanto mi sbircia dal bordo della sua lunga mensola bianca.


Continuo a sentire la voce di Francesco che sta allegramente consigliando un libro di arti visive ad una signora un po’ scettica. Sfilo due libri, infilo un sorriso negli spazi vuoti che ho appena lasciato e torno con passi leggeri alla cassa. La signora sta già pagando, mentre riceve altri suggerimenti colorati per le prossime letture.


Prendo questi.

Sei una musicista?

No.

Allora sei un’appassionata di Murakami ?”

Nemmeno.

Hai preso i libri che hanno venduto meno, gli unici due saggi che ha scritto. Lui è famoso per i romanzi.

Allora ho scelto bene.


Francesco si appoggia sul bancone e con la mano fa cenno di avvicinarmi.

Sai, voci indiscrete parlano di un probabile Nobel per la letteratura…sarebbe una scelta un po’ pop, ma…


Poi si ricompone e mi allunga lo scontrino e un numero di cellulare stampato sopra un cartoncino giallo pallido.

Sayonara


Mata aimashou

Lascio un sorriso sul bancone ed esco.



*** - “C’è una stanza, da qualche parte nella testa. Ci hanno dato le chiavi, ma non la piantina.
Per qualcuna trovarla è facile. Qualcun’altra, invece, ci arriva camminando in salita. 
Ci passa davanti anche chi non la cercava proprio, ma poi un giorno ha svoltato in un corridoio e la porta era lì. Chiusa.
Dentro riposa l’idea di un bambino. 
Non c’è bisogno di aprirla per sentirla respirare, ma bisogna farlo se si vuole guardarla e poi forse svegliarla. Oppure averne paura, orrore, fastidio, indifferenza e richiudersi velocemente la porta dietro le spalle.
Però lì davanti, prima o poi, ci si passa tutte.
E si sceglie.” - ***

DORA si è presentata così, parlando di una Portaanche se non mi era chiaro che porta fosse.
La Voce di una fragilità potentissima. Ti entra dentro, si avvorticciola allo stomaco e non ti lascia più.

ZoE mi ha condotto qui.

Qui ho conosciuto DORA.


Vocegrafia

(DORA - ***
Silvia Nucini - E' LA VITA CHE SCEGLIE (pag. 5) - Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano, 2010.

(Fantasia - ?
Stefano Benni - BAOL (pag. 10-11) - Giangiacomo Feltrinelli Editore, 1990.

Data pubblicazione: 
22 Maggio 2020

#20

Non mi hai ancora detto 

come te la cavi con gli specchi.


Data pubblicazione: 
22 Maggio 2020

#19


Data pubblicazione: 
22 Maggio 2020

#18


16.05.2020, ore 02:30 
Appunti di viaggio

Non si può   chiedere 
al vento di non soffiare. 

Data pubblicazione: 
16 Maggio 2020

#17

Cade la pioggia.

Soffia il vento.

E qualcuno bussa alla porta.


"CIao! scusa per il ritardo. 

vorresti che io diventassi 

un frammento del tuo viaggio?!

MI INCURIOSISCE SAPERE COME..."


"In realtà, lo sei da un po', 

senza saperlo...

Ma...te ne vai già?"


"FORSE Ritornerò".


"In ogni caso...GRAZIE..."

Premi l'immagine e...ascolta!

07.05.2020, ore 10.05

Appunti di viaggio

Ritrovato strano plico durante gli scavi per la SERRA.
Riposto tutto nella Scatola.

Se vuoi una copia del plico, 

prendi il Bottone.


Data pubblicazione: 
28 Aprile 2020

#15

Piove...

Lasciati bagnare.



Data pubblicazione: 
24 Aprile 2020

#14

NON SENTI UNO STRANO ODORE?

Se il tuo naso ti dice di andare avanti, ascoltalo.

I nasi hanno sempre ragione.


Data pubblicazione: 
24 Aprile 2020

#13


Data pubblicazione: 
22 Aprile 2020

#12


Data pubblicazione: 
22 Aprile 2020

#11

GOCCE di SPIRITO

Mai avrei immaginato che non sarei stata io a ritrovare lei, ma Lei a ritrovare Me.


Ho scelto una bomba rigorosamente usata e decisamente poco recente.

Mi piace l'idea di scendere quanto più possibile alle radici degli alberi e maneggiare bombe che hanno già incontrato altre mani, altri occhi, altri Pensieri. Chissà quante volte è già esplosa.


Annusa...


Sollevo la copertina rigida e la rovescio come si apre un forziere di monete d'oro.


Questo monito, seminato con cura.

Da bambina non avevo prestato attenzione.


blu come Orizzonte.

isola come Solitudine

delfini come Spiriti.

e Lei, vera.

"...non potrà mai dimenticare..."

Perché allora io l'avevo dimenticata?


Data pubblicazione: 
20 Aprile 2020

#10

BOMBE d'ACQUA

Io l'ho cercata la mia prima bomba, sai?

O almeno la prima di cui ho conservato il Ricordo...


"Scegliete un libro, forza!"

Mentre scansionavo gli scaffali della biblioteca della scuola, gli occhi si sono fermati proprio lì, su quella copertina. 

Blu come mare, cielo.

Il titolo profumava di sabbia e di sole. 

Isola come spiaggia, libertà.
Delfini come gioco, allegria.

Sarebbe stato perfetto per le vacanze estive.
Non che mi importasse molto, infondo. Volevo soltanto un libro che non rubasse troppo tempo alla campagna e agli animali.

Poi, però, qualcosa è cambiato.
Sulle pagine e sulle labbra, gocce di acqua di mare.

Non ricordo altro. 

Non ricordo la storia, né i personaggi. 

Niente.


B-L-U I-S-O-L-A D-E-L-F-I-N-I

Come si conserva un Ricordo?  

In frigo?


03.04.2020, ore 2:00 
Appunti di viaggio

Promemoria per i viaggi privi di itinerario.
Non temere di ripercorrere la stessa strada.
Ogni luogo è diverso dalla volta precedente in cui lo hai visitato. Così come i tuoi occhi
(Mai sottovalutare un concetto apparentemente banale)

Se il tuo naso ti dice di andare avanti, ascoltalo.
I nasi hanno sempre ragione.

In ogni caso, ricorda sempre da dove sei partito.
La strada continuerà a mostrarsi nei se, da sé.

Data pubblicazione: 
29 Marzo 2020

Guarda la Terra
le nostre impronte stanno cambiando colore...

Premi e...ascolta!

"Eh no, invece sbagli a non raccontarti troppo!"


Data pubblicazione: 
28 Marzo 2020

#9

COME SI GUARDA ATTRAVERSO UNO SPECCHIO?

Le geometrie degli specchi mi hanno sempre affascinato.

Le cornici, le immagini riflesse e i giochi di luce creano una sorte di equilibrio con la realtà che si specchia, come se la completassero.


Sono le asimmetrie degli sguardi che ancora non ho imparato a gestire. 


E tu come te la cavi con gli specchi?

Se sei bravo, possiamo pensare di cercarne uno che sia adatto per il nostro viaggio...uhm...


Data pubblicazione: 
19 Marzo 2020

#8

STRANA-MENTrE

E mentre i fiori sbocciano, 

le bombe esplodono, 

gli odori permeano,

i pensieri vagano,


quattro topolini rosicchiano un disegno alla luce di una candela.


Li vuoi conoscere?

Vieni, te li presento.


(Sì, lo so, so contare. Te l'ho già detto, devi avere pazienza!)


Data pubblicazione: 
15 Marzo 2020

#7

E questa è la mia...


Data pubblicazione: 
04 Marzo 2020

#6


Data pubblicazione: 
04 Marzo 2020

ZoE

ZoE l’ho conosciuta così, per caso.


Mentre lei con la matita tracciava su carta schemi della Divina Commedia, io allungavo il naso da una quinta di teatro troppo corta per le mie scarpe.



Questa è la mia voce

mescolo le idee tipo polpetta.


E questa è la mia

ma non sono abituata a 

raccontarmi troppo. 

Fammi vedere la tua matita…

ho un debole per la cancelleria.”



ZoE è come un Fiore


Non ha bisogno di giustificare

la sua presenza nel Mondo.


Data pubblicazione: 
07 Febbraio 2020

#5

COME SI FA A SCEGLIERE COSA?

Come scegli un LIBRO? 


Un mio amico legge sempre la prima frase del primo capitolo. Da lì, decide.

Ho provato a farlo anche io, ma su di me le prime righe non hanno lo stesso effetto.


Una volta sono entrata in una piccola libreria e, non so bene perché, ho scelto così:

“Ciao, posso aiutarti?”

“Stavo cercando due libri.”

“Dimmi.”

“Vorrei un libro che mi faccia piangere e uno che mi faccia ridere.”


La ragazza mi ha guardato un po' perplessa all'inizio, ma sembrava divertita dalla mia richiesta; ha chiamato la collega, seduta ad un tavolo poco distante da noi, e ciascuna mi ha dato uno dei due libri che stavo cercando. 

Cioè, io non sapevo nemmeno che libri fossero, ma a quanto pare li stavo cercando.

Non mi hanno fatto aspettare molto, sono state veloci e sembravano convinte e soddisfatte.


…se mi sono piaciuti?


Non ho riso, né pianto, se è questo che intendi.

Per entrambi, ho percepito la stessa netta, chiara sensazione di non averne colto appieno il senso.

Poi, però, nelle ultime pagine di uno di essi ho trovato qualcosa.


“I LIBRI SONO SEMPRE BOMBE A SCOPPIO RITARDATO” – Daniel Pennac. Parigi, gennaio 1996.


E quindi la domanda cambia.


Come scegli una BOMBA?


Data pubblicazione: 
28 Gennaio 2020

#4

INCHIOSTRO SIMPATICO!

Mi sembra un bel nome per una scatola.


Inchiostro simpatico: 

sostanza utilizzata per la scrittura, invisibile al momento dell'applicazione, ma che può essere resa visibile tramite opportuni trattamenti.


Trovo affascinanti molti aspetti dell’inchiostro simpatico.


LA PROFONDITA'

Non si può semplicemente guardare; per quanto si osservi con attenzione, non si vedrà mai…a meno che si faccia qualcosa e quel qualcosa deve essere ciò che è realmente necessario.


LA SCHIAVITU'

Una volta distribuito l’inchiostro, tutto è già tracciato e quel qualcosa non aggiunge nulla, rende soltanto vero agli occhi quello che già esiste.


LA LIBERTA'

Se è vero che tutto presto è già tracciato, 

la libertà più grande resta nelle mani di chi ha la possibilità di scegliere, alla fine, cosa rendere visibile e cosa no.


L'IRONIA

Come si fa a scegliere cosa, senza vedere?


LA MAGIA

Le cose magiche le riconosci dall’odore.



Un passo alla volta.

Prima di tutto, vediamo se già esiste:

I-N-C-H-I-O-S-T-R-O-S-I-M-P-A-T-I-C-O

Invio.


Esiste: www.inchiostrosimpatico.it


Vieni! Voglio farti leggere una cosa che ho appena trovato (clicca sotto!):

Leggo ad alta voce ancora una volta, e poi ancora e ancora...
Ci sono righe che non hanno bisogno di tante spiegazioni: senza avere la presunzione di capire quello che vogliono realmente raccontare, senti di riconoscerne il Senso e il Ritmo.

Chissà Se un giorno Inchiostro Simpatico capiterà da queste parti…avrei tante cose da chiedergli.

(Pensa ad un altro nome, intanto.)

(Chi è MURAKAMI?)


Data pubblicazione: 
23 Gennaio 2020

#3

CHI HA RUBATO I FIAMMIFERI?

Ora dobbiamo dare un Nome alla nostra scatola.

Aspetta, ho sentito bussare. Fammi vedere chi è, poi torno.


Immergevo il pennello nel succo. Affilavo le setole sul bordo della tazza. Poi, iniziavo a dipingere.
L’alone bagnato scompariva quasi subito dal foglio bianco, mentre l’odore di limone rimaneva per ore.
Quasi subito perdevo memoria dei punti in cui ero già passata e continuavo a caso, senza avere la più pallida idea di cosa stessi disegnando.
Quando i miei occhi erano stanchi di non vedere, correvo in cucina. 
Da bambina usavo il candeliere della nonna. Era posizionato nella mensola del camino, in alto, affinchè io non arrivassi a prenderlo. Mi guardavo attorno, strisciavo la sedia sul pavimento, salivo e lo afferravo, piano e con rispetto perchè pesava tanto.

Ho sempre pensato che le coppe delle vittorie importanti fossero pesanti come quel candeliere.

Le quattro candele si cambiavano circa due volte all'anno, tre se i temporali erano frequenti.
"E' andata via la luce, accendete le candele!"
Così qualcuno raggiungeva a tentoni la cucina, prendeva i fiammiferi nel terzo cassetto, a sinistra del lavandino, e in un attimo un caldo bagliore avvolgeva la stanza e tutti eravamo seduti attorno al tavolo.

Chissà dove andava a nascondersi la luce durante i temporali?

Prendevo il candeliere, rubavo i fiammiferi e accendevo solo una candela, quella centrale, la più alta. Poi iniziavo a cullarci sopra il foglio.
Ci voleva un po’ per far comparire i primi tratti, ma i successivi erano meno timidi.
Il più delle volte finivo per bruciare qualche punto e il disegno diventava un pezzo di formaggio affumicato, rosicchiato dai topi.

Poco importava, era sempre il mio disegno magico:
il pensiero guidava la mano,
la mano chiamava la luce, 
la luce dava la forma
e, per ultimo, solo alla fine, arrivavano gli occhi.

Scusami, era un Ricordo

Si era affacciato, così l’ho fatto entrare.


Cosa ne pensi di “Inchiostro Simpatico”?


13.01.2020, ore 22:00 
Appunti di viaggio

I pensieri hanno bisogno   di   ARIA   e di tanta   LUCE.


13.01.2020, ore 13:00 
Appunti di viaggio

I pensieri hanno bisogno di ARIA.

Data pubblicazione: 
09 Gennaio 2020

#2

SCATOLA o CASSETTO?

Abbiamo bisogno di un contenitore. 

Che ne dici di una scatola?


Le scatole, a differenza dei cassetti, si possono portare dappertutto.


Si può avere una scatola per ogni cosa. 


Scatole per le bollette da pagare e i buoni sconto scaduti.

Scatole per mettere in ordine gli armadi e per riporre le scarpe. 


Scatole di ricordi. Scatole di segreti.

Scatole per quelle cose che, quando ci pensi, ogni volta sorridi.


Scatole in cui raffreddare la rabbia.

Irrigidite e sigillate, che non riescono a mangiare nemmeno la polvere.


Scatole vuote. 

Dove si accucciano i pensieri che non sanno dove andare e che, alla fine, forse è meglio stiano chiusi lì.


Scatole in cui rifugiarsi.

Scatole da cui fuggire.


Fuggire, sì.


E infatti, un giorno, 

ti accorgi che sono fuggiti.


Non è che scappano.

I pensieri non ti lasciano mai. 


Se ne vanno un po’ in giro, ecco. 


Solo che, da quel momento, ‘Dove’ lo decidono loro.



Data pubblicazione: 
01 Gennaio 2020

#1

TI PRESENTO...LE MIE SCARPE

Questa sono io.


Ma “IO” chi?!

 

Personalmente ho sempre avuto grandi -grandissime- difficoltà a presentarmi agli altri.

 

Ci si presenta sempre più o meno allo stesso modo:

-            Nome, che non abbiamo scelto noi;

-            Cognome, idem;

-            E, sulla quale possiamo mentire quanto vogliamo, ma quella resta;

-     Dove viviamo, o più spesso, dove dormiamo;

-           Studi/Professione.

 

Fatta eccezione per queste poche cose, che nel complesso mi sembrano decisamente sopravvalutate, quali sono i dettagli che ti rappresentano?

Quali sono le poche parole attraverso le quali puoi dire veramente qualcosa di te?

 

Chi sei stato. 

Chi sei. 

Chi vorresti essere. 

Chi diventerai.


Da oggi, SE mi chiedi chi sono, io ti presento…le mie SCARPE (anzi, I MIEI PIEDI).


Data pubblicazione: 
01 Gennaio 2020

#0

L'INIZIO DEL VIAGGIO

Il viaggio inizia da qui, dalla Terra. 

Queste sono le colline dove sono nata e cresciuta, in un paesino che non arriva a contare 2.000 anime.

Questa sono io. 

Non so dirti di preciso dove stiamo andando. Non c’è itinerario, né rigidità di controllo.
So soltanto che io e te stiamo camminando e SEminando.

Sì, seminando. Perché ogni seme è vivo e magico. 
Nasconde una vita che gli occhi non possono vedere, ma che già esiste.

Seminare insegna ad avere cura, ma soprattutto insegna ad avere pazienza, perché ci vorrà tempo prima di vedere. 

In questo viaggio, i SEmi saranno i testi, le forme, i suoni e le persone
La TERRA in cui seminare sarà ovunque.

Sei pronto?

Metti scarpe comode…
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